
LICEO "FILIPPO BUONARROTI"
Liceo Scientifico - Liceo Scientifico opzione Scienze Applicate
Liceo Linguistico EsaBac

L’Istituto
Il Liceo Buonarroti nasce come liceo scientifico sperimentale e mantiene nel suo operare questa impronta anche nell’attuale assetto che vede la presenza di tre diverse tipologie di liceo all’interno dello stesso Istituto, in virtù di una ventennale sperimentazione che prevedeva, accanto al corso di studi ordinamentale del liceo scientifico, tre indirizzi sperimentali: scientifico, scientifico-tecnologico e linguistico.
Quegli indirizzi oggi sono tre diverse tipologie di liceo: scientifico, scientifico con opzione scienze applicate e linguistico. L’esperienza acquisita negli anni della sperimentazione è uno dei motivi alla base del successo con cui si è chiuso, nel giugno 2015, il primo quinquennio successivo al riordino della scuola secondaria superiore (DPR 89).
Il Buonarroti è quindi un unico istituto con tre opzioni di scelta:
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Liceo Scientifico
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Liceo Scientifico con opzione Scienze Applicate
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Liceo Linguistico
La Mission
Nel corso degli oltre quaranta anni della sua storia, il Liceo Buonarroti ha confermato la validità di alcuni principi fondativi come nuclei essenziali della propria azione. Non al di fuori degli avvicendamenti di persone, riordini normativi, ridefinizione di ruoli e strutture, ma ogni volta ridiscutendoli e per così dire riscoprendoli, in coerenza con la propria storia, ma soprattutto con molti dei motivi ispiratori più innovativi degli interventi legislativi intervenuti.
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La riflessione sui saperi e sulla didattica dei saperi che sta alla base della ‘tradizione’ sperimentale del Liceo: sia nei suoi aspetti istituzionali (tipologia di liceo, curricola, organizzazione oraria) che appartengono appunto alla tradizione, nel senso della storia passata dell’Istituto; sia in quelli legati al modo di concepire e praticare l’insegnamento, che da quella tradizione derivano, ma si misurano con la mutevolezza delle sfide del presente e delle proiezioni che esse avranno nel futuro.
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Al centro di questa idea di insegnamento c’è lo studente con le esigenze di cui è portatore: di accoglienza e orientamento; di maturazione di competenze di formazione; di crescita. Il progetto educativo del Liceo si basa sulla convinzione che l’insieme di queste dimensioni debba orientare l’intervento formativo e sia quindi il fondamento dell’idea di “fare scuola” che il Liceo continua a sperimentare.
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L’apertura e la proficua sinergia con l’esterno (dal territorio al livello internazionale) è tratto caratteristico dell’Istituto sviluppato attraverso la propria attività progettuale: alla collaborazione con numerose istituzioni universitarie, dai vari dipartimenti dell’Università di Pisa alla Scuola Superiore S. Anna, al C.N.R., da anni si sono affiancate esperienze di alternanza scuola-lavoro che hanno allargato l’dea di formazione tipica di un Liceo e avviato nel corpo insegnante una riflessione che ha trovato riscontro nella già citata L. 107, con tutte le problematiche che la rigidità della normativa ha comportato.
Da queste linee di fondo derivano gli obiettivi strategici del progetto educativo del Liceo anche per il prossimo triennio, che possono essere così sintetizzati:
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Miglioramento costante dell’adeguatezza dei processi di apprendimento di conoscenze e competenze disciplinari e trasversali di tipo cognitivo
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Consolidamento di pratiche educative volte alla maturazione della coscienza civica di ogni studente e della consapevolezza di sé e del proprio progetto formativo (competenze di cittadinanza)
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Sviluppo di confronto e integrazione tra la preparazione teorica tipica dell’istruzione liceale e quella pratica, aperta all’università e al mondo del lavoro, anche attraverso esperienze di alternanza di scuola-lavoro
La storia del Buonarroti
Il Liceo Filippo Buonarroti nasce nel 1974, quando l’unico Liceo Scientifico pisano, ”Ulisse Dini”, raggiunge dimensioni eccessive e non più sostenibili. Non è però questa circostanza soltanto a determinare la nascita del nuovo Liceo. Concorrono ad essa la volontà di molti docenti, già operanti nel Dini, di dar vita ad un istituto che abbia una sua precisa fisionomia nel panorama scolastico cittadino, e quella dell’ente locale, nella fattispecie l’amministrazione provinciale, di fornire alla città un complesso scolastico all’avanguardia per numero e qualità degli spazi attrezzati (biblioteca, laboratori scientifici e linguistici, aule speciali, auditorium, palestre, piscina). È per questo che gli anni che vanno dal 1974 al 1977 vedono il collegio dei docenti del nuovo Liceo Scientifico, che comprende cinque sezioni, impegnato nell’elaborazione di un progetto di maxisperimentazione, mentre si attende la conclusione dei lavori di costruzione della sede di via Betti che è poi quella attuale e che il Liceo condivide con l’Istituto Tecnico “E. Santoni”. Sono gli anni in cui si parla di riforma globale della scuola superiore e la riflessione del collegio si inserisce all’interno del dibattito sulla riforma e punta alla costruzione di una maxisperimentazione che possa anche dare un contributo a quel dibattito. L’idea che prevale è quella di un progetto che sia ad un tempo sperimentazione di una diversa didattica e di una diversa struttura, correlate fra loro. I fondamenti ne sono:
1. un’ampia formazione di base, e quindi un’area comune ampia;
2. la possibilità per lo studente di approfondire alcune discipline, anche in previsione delle scelte successive, attraverso un’area opzionale non rigidamente indirizzata;
3. una didattica non più centrata sulla lezione frontale e sul privilegio della dinamica “trasmissione-assimilazione-restituzione del contenuto disciplinare”, ma che faccia della classe un attivo e consapevole gruppo di “ricerca” e di “scoperta” delle varie discipline e delle loro peculiarità.
È su queste basi che nel 1977, in concomitanza con il trasferimento nella nuova sede, il Liceo affianca a sezioni di ordinamento sezioni di maxisperimentazione autonoma di indirizzo scientifico con una struttura coerente con i fondamenti già detti, che trovano nei primi anni ampia adesione in un’utenza interessata e partecipe. Peraltro il confronto fra sezioni sperimentali e sezioni di ordinamento rimane uno dei punti fermi dell’azione del collegio e queste ultime avviano a loro volta l’adesione al Piano nazionale di Informatica e una minisperimentazione di Scienze. Tale assetto rimane fino al 1992-93, quando le mutate esigenze di buona parte dell’utenza e di non pochi degli stessi docenti, e le insistenze del Ministero inducono il collegio ad adottare una struttura ad indirizzi, quello scientifico e quello linguistico, pur ribadendo l’ampiezza dell’area comune e la centralità della formazione di base. Nel 1994-95 ai due indirizzi autonomi viene affiancato un indirizzo Scientifico-Tecnologico Brocca e nei due anni successivi viene definitivamente chiusa, per volontà ministeriale, l’esperienza degli indirizzi autonomi, sostituiti dai corrispondenti indirizzi Brocca.
Nel 1997-98 nel nostro Liceo come in altre 18 scuole della direzione classica comincia la sperimentazione degli indirizzi dell’autonomia. Sono così attivati i 3 Indirizzi: Linguistico, Scientifico e Scientifico-Tecnologico, con le caratteristiche innovative che corrispondono alla linea della ricerca didattica che ha sempre caratterizzato l’Istituto e con novità di struttura e organizzazione:
– l’orario, secondo le linee suggerite dalla ricerca sull’apprendimento, è ridotto rispetto a quello dei progetti Brocca;
– il biennio è pensato come orientativo e distinto in tre fasce:
l’area delle discipline uguali per tutti, pur in indirizzi diversi (area di equivalenza);
l’area delle discipline che caratterizzano l’indirizzo (area di indirizzo);
un’area di libera progettazione dell’istituto (area dell’integrazione);
– nel triennio i percorsi formativi risultano connotati da una precisa identità culturale: dopo il biennio orientativo, il triennio, pur continuando su una formazione generale, insiste sulle scelte ormai mature degli alunni, sottolineando i profili degli indirizzi;
– un monte orario annuo per le discipline, che la scuola può organizzare con orari efficaci secondo i reali bisogni dell’apprendimento rispetto agli obiettivi e ai tempi, applicando la flessibilità;
– l’organizzazione di compresenze di docenti per molti insegnamenti;
– una programmazione articolata per blocchi di attività didattiche distribuite nel corso dell’anno e verificate autonomamente, a cui si accompagna una ricerca di definizione di competenze disciplinari;
– l’inserimento tra le discipline dell’area di equivalenza del biennio dell’insegnamento di Diritto e Economia e di Linguaggi non verbali e multimediali.
Liceo "Filippo Buonarroti"- Pisa
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